Articolo Benessere Salute
Malattie infantili 2: conoscenze, riconoscimenti ed approfondimenti freccedomenica 6 ottobre 2013      


Già nell’articolo precedente che trovate in fondo alla pagina siamo entrati a conoscenza con le malattie infantili più comuni, ma non sono solo quelle: all’appello mancavano anche pertosse, quarta malattia, quinta malattia e sesta malattia, diventate ormai un richiamo fisso per lo sviluppo dei baby anticorpi. E' quindi necessario accennare anche a queste ultime che non erano state prese in considerazione nell'articolo precedente, giusto per avere un quadro completo della situazione.

La pertosse è causata dalla Bordetella pertossi e si manifesta a tutte le età, particolarmente però nei bimbi piccoli: può colpire anche i neonati in quanto la mamma non trasmette anticorpi protettivi per questa malattia durante la gravidanza; il contagio avviene tramite le vie respiratorie e le goccioline che fuoriescono da esse. Dopo un periodo di incubazione di 1-2 settimane, il bambino presenta tosse di tipo catarrale, accompagnata da un lieve rialzo febbrile, diventando sempre più insistente fino ad assumere le caratteristiche tipiche della pertosse.

Quest’ultima è particolarmente caratterizzata da una tosse secca, stizzosa con inspirazione forzata e rumorosa con successiva emissione di muco chiaro e vischioso e da vomito; in questi casi, spesso molto numerosi specialmente nelle ore notturne, il volto del bambino può divenire rosso o addirittura cianotico; tale fase, detta parossistica, dura dalle 2 alle 4 settimane mentre la fase successiva, detta di convalescenza, dura circa 2 settimane. Un consiglio per quando il bimbo ha la crisi parossistica: prendetelo in braccio mantenendolo leggermente inclinato in avanti e frazionate i pasti in spuntini da somministrare dopo l’attacco di tosse. Contattare il pediatra per la terapia antibiotica.

La quarta malattia, o Morbo di Dukes, è conosciuta anche con il nomignolo di “scarlattinina” o “scarlattinetta” poiché i sintomi sono simili a quelli della scarlattina (vedi articolo precedente) anche se in forma più lieve; il contagio avviene tramite il contatto salivare o per via aerea e viene solitamente contratta in primavera/estate ed è contagiosa dal periodo di incubazione fino alla comparsa degli esantemi; altri sintomi riconosciuti sono febbricola, arrossamento della faringe, lievi cefalee, inappetenza e sonnolenza. Dopo 4-5 giorni le eruzioni cominciano a desquamarsi secondo il normale processo di guarigione e può essere curata nel giro di 10 giorni con terapia antibiotica.

Quinta malattia, o eritema infettivo: colpisce in età scolare (5-15 anni) soprattutto nel tardo inverno/inizio primavera ed è causata dal Parvovirus B19, un virus microscopico che riesce ad irrompere anche nella placenta, provocando aborto in quanto incompatibile con la vita del feto. L’infezione può decorrere in modo asintomatico o sotto forma di sintomatologia respiratoria senza eruzione; l’esantema compare sottoforma di macchioline rosse su entrambe le guance dopo circa 1-3 settimane di incubazione e, successivamente, colpisce anche braccia, tronco, natiche e cosce. In caso di prurito mantenere le unghie corte. Può provocare dolori alle articolazioni; tale malattia si risolve da sola nel giro di 10 giorni, ma non esporre il bambino a bagni troppo caldi o al sole fino alla totale guarigione.

La Sesta malattia è una malattia acuta febbrile caratterizzata da febbre altissima (39,5°C) per alcuni giorni con successiva eruzione maculo papulare (macchioline rosa chiaro) che scompare dopo circa 2 giorni (da qui il nome di “febbre dei tre giorni”. Ha eziologia virale (Herpesvirus tipo 6 – HHV6) e colpisce i bimbi tra i 6 e i 24 mesi, diffondendosi attraverso le mucose del naso e della bocca. Colgo l’occasione per rammentare a tutti i lettori la presenza di un articolo precedente con le malattie principali e un successivo articolo sulle vaccinazioni e …. qualche informazione in più! ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Marta  Panatta - vedi tutti gli articoli di Marta  Panatta



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Quest’ultima è particolarmente caratterizzata da una tosse secca, stizzosa con inspirazione forzata e rumorosa con successiva emissione di muco chiaro e vischioso e da vomito; in questi casi, spesso molto numerosi specialmente nelle ore notturne, il volto del bambino può divenire rosso o addirittura cianotico; tale fase, detta parossistica, dura dalle 2 alle 4 settimane mentre la fase successiva, detta di convalescenza, dura circa 2 settimane. Un consiglio per quando il bimbo ha la crisi parossistica: prendetelo in braccio mantenendolo leggermente inclinato in avanti e frazionate i pasti in spuntini da somministrare dopo l’attacco di tosse. Contattare il pediatra per la terapia antibiotica.

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